alimentari
Il campo di disturbo alimentare si presume che si tratti:
1) dell’incapacità o impossibilità dell’organismo di metabolizzare completamente o di utilizzare in maniera corretta determinati cibi, con conseguenze sulla flora intestinale e sul metabolismo degli alimenti stessi. Potremmo quindi diventare sensibili a componenti dell’alimento o ad alcuni suoi prodotti di degradazione, fino alla comparsa di sintomi pseudoallergici.
Non essendo ancora stati compresi i meccanismi con i quali si instaura un campo di disturbo è spesso difficile individuare un rapporto diretto tra alimento e sintomo, anche se si è osservata un’effettiva riduzione o la scomparsa dei disturbi sospendendo momentaneamente l’assunzione di determinati cibi.
Potrebbe anche succedere che determinati cibi indigeriti o parzialmente utilizzati con il passare del tempo “ci affatichino” a tal punto da provocare sintomi apparentemente inspiegabili.
Quando il nostro organismo diventa incapace di compensare il persistere dello stress a cui è sottoposto incontrando quotidianamente una sostanza scatena una sintomatologia pseudoallergica.
Di certo dunque sappiamo che se ci viene detto che siamo allergici a un cibo si tratta di una reazione allergica dovuta alle immunoglobuline E, mentre se ci viene detto che siamo intolleranti a un cibo si tratta di una reazione dovuta alle
immunoglobuline G.
In tutti gli altri casi potremmo ipotizzare la presenza di una pseudoallergia o di un campo di disturbo alimentare ma non potremmo dimostrarlo con esami scientificamente riconosciuti.
2) di un alimento, o meglio un gruppo d’alimenti che interagiscono con il sistema biologico funzionalmente alterato anche in assenza di alterati esami ematochimici di riferimento:
- a livello metabolico: alimenti ad azione anabolica o catabolica;
- a livello sistemico: alimenti ad azione simpaticotonica, simpaticolitica, vagotonica o vagolitica;
- a livello ormonale: stimolazione ormonale prevalente in funzione dei micronutrienti (ex indice glicemico);
- a livello digestivo: maggior o minor richiesta di enzimi digestivi, selezione di flora batterica intestinale specifica;
- a livello di capacità emuntoriale: eccesso di cataboliti (ex proteine ed uricemia);
- a livello immunitario: alimenti istamino liberatori, IgA-S, malt.
Una corretta alimentazione individuale può ottimizzare l’assorbimento, il trasporto e la fissazione nei tessuti dei minerali, delle vitamine e degli aminoacidi, e ottimizzare numerose attività di base dei sistemi biologici.
Gli strumenti utilizzati effettuano una verifica di risonanza tra il campione di capelli (grazie alla sua struttura il capello mantiene memoria della caratteristiche spettrali) e le frequenze che contengono le informazioni spettrali degli alimenti.
In pratica, la misura viene effettuata ponendo contemporaneamente in un circuito il campione dei capelli, opportunamente trattato, e ciascuna frequenza di interesse. Quando gli strumenti forniscono l’indicazione di interferenza si deduce che vi è sovrapposizione di fase tra il campione e la sostanza inserita in circuito. Ciò consente di ricavare informazioni puntuali sui segnali con cui il sistema biologico è in dissonanza, cioè con gli alimenti che sostengono dei disturbi.
Biotricotest è una metodica di valutazione bioenergetica, non è un esame diagnostico convalidato né riconosciuto scientificamente e per tale motivo non è detto che sia riproducibile, ma in relazione ai dati fino a oggi raccolti sembrerebbe possa essere statisticamente utile nell’orientare all’individuazione di possibili campi di disturbo alimentare.
I consigli di presunti campi di disturbo riportati nella risposta che viene consegnata si riferiscono a una presunta ipotesi nutrizionale che deriva dalla comparazione dei dati bioenergetici rilevati con questo metodo e l’ipotesi nutrizionale deducibile dai sintomi o dai disturbi che hanno motivato l’attivazione del servizio Biotricotest.
Può essere utile provare a sospendere gli alimenti indicati per un periodo di tempo limitato (circa 2 – 4 mesi) sostituendoli con altri alimenti dello stesso valore nutrizionale e in ogni caso una conferma potrà essere convalidata esclusivamente con un’anamnesi più approfondita e a seguito di una visita medica.
Alimenti analizzati nel Biotricotest:
- amidi: amido di frumento, amido di mais, amido di patate;
- aromi: acquavite di ciliegie, albicocca, ananas, arancia, banana, caffè, ciliegia, fragola, frutti di bosco, lampone, limone, mandorla, mandorla amara, maraschino, mela, menta, mirtillo, mora, pesca, pera, pistacchio, rum, uva, vaniglia;
- bevande alcoliche: alcol etilico, birra, cognac, vino rosso, vino bianco;
- cacao: cioccolato;
- caffè: caffeina, caffè espresso, caffè hag, caffè solubile;
- carne: carne di agnello, carne di coniglio, carne di maiale, carne di manzo, carne di pollo, carne di tacchino, carne di vitello;
- cereali: avena, crusca di avena, crusca di frumento, farina bianca di frumento, farina integrale dì frumento, fiocchi di collato, frumento, grano saraceno, latte di riso, mais, miglio, orzo, riso, segale, kamut, spelta;
- condimenti: aceto di frutta, aceto di vino, cenovis, condimento per brodo, ketchup;
- dolcificanti: aspartame, cidamato, maltotolo, mannitolo, palatinosi, saccarina, sorbitolo, xilitolo;
- esaltatori di sapidità: erbamara, glutammato, salamoia;
- formaggi: camenbert, formaggio di pecora, formaggio duro, formaggio molle;
- frutta: albicocca, ananas, arancia, banana, ciliegia, fico, fragola, lampone, limone, mandarino, mela, mora, nettarina, pera, pesca, pompelmo, prugna, ribes, uva, uva passa;
- funghi: champignon, morchella-spugnola, porcino, trombe d’autunno;
- grassi e olii: burro, margarina, olio di cardo, olio di colza, olio per frittura, olio di oliva, olio di riso, olio di semi di arachide, olio di girasole, olio di soia;
- infusi: camomilla, iperico, melissa di limone, menta, rosa canina, salvia, semi di finocchio, tè nero, tè verde, tiglio, fiori;
- latticini: bifidus, burro, kefir, latte, latte acido, latte in polvere, latticello, panna, quark, yogurt;
- legumi: ceci, lenticchie, piselli gialli, piselli verdi, soia, noci, arachide, mandorla, nocciola, noce, noce di cocco, noce del parà, noce pecam, pistacchio;
- pesce: anguilla, aragosta, coregone, carpa, cozza, gamberetti, gambero di fiume, granchio, luccio, merluzzo, passera di mare, salmone, sardina, seppia, sogliola, tonno, trota;
- polline di fiori;
- prodotti per forno: gelatina, lievito, lievito in polvere;
- sale: fluoruro di sodio, iodato di sodio, sale, sale marino;
- semi oleosi: semi di girasole, semi di lino, semi di papavero, semi di sesamo, semi di zucca:
- spezie: alloro, aneto, aglio, anice, basilico, cannella, chiodi di garofano, coriandolo, cumino, curry, erba cipollina, estragone, ginepro, maggiorana, melissa di limone, noce moscata, origano, paprica, pepe, pepe di cayenna, prezzemolo, rosmarino, salvia, semi di finocchio, santoreggia, senape, timo, vaniglia, verbena, zafferano, zenzero;
- uovo: albume, tuorlo;
- verdure e ortaggi: barbabietola rossa, broccoli, carota, cavolfiore, cavolo di bruxelles, cavolo rapa, cavolo rosso, cavolo verza, cetriolo, cipolla, fagioli, finocchio, indivia, lattuga, melone, patata, peperoni, pomodoro, porro, radicchio, ravanello, sedano, zucca, zucchina;
- zuccheri: fruttosio, liquirizia, miele d’api, zucchero di barbabietola, zucchero bianco, zucchero di canna;
- altro: acido salicilico, chinina, feniletilamina, fosfato, istamina, serotonina, taurina, tiramina, isostar.
I risultati ottenuti consentono la correzione di abitudini alimentari scorrette, permettendo la prevenzione o la cura di numerosi disturbi. possiamo citare:
Sintomi generali
Stanchezza cronica, sonnolenza, ritenzione idrica, aumento della sudorazione, linfoadenopatia tonsillare, obesità.
Apparato gastroenterico
Difficoltà digestive, gonfiore addominale, senso di nausea, dolore e crampi addominali, iperacidità, gastrite, ulcera gastroduodenale, colite, diarrea, stitichezza, eruttazione, aerofagia, emorroidi.
Apparato cutaneo
Urticaria, acne, eczema, dermatite, psoriasi, cellulite.
Sistema nervoso
Cefalea, emicrania, alterazione dell’equilibrio, ansia, depressione, irritabilità, torpore mentale, scarsa memoria, difficoltà di concentrazione.
Apparato respiratorio
Difficoltà respiratoria, asma, tosse, raucedine, eccesso di muco, rino-faringite, sinusite, bronchiti ricorrenti.
Sistema cardiocircolatorio
Alterazione della pressione arteriosa, palpitazioni, extrasistole.
Apparato urogenitale
Disturbi della libido, infiammazioni urogenitali.
Sistema muscolo-articolare
Crampi, spasmi, tremori muscolari, debolezza muscolare, dolori articolari e muscolari, infiammazioni muscolo-tendinee.
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I presenti contenuti sono tratti dal sito web: www.sitarlabs.com